A cura di: Istituto sull'inquinamento atmosferico - IIA
Il problema dell’inquinamento nelle aree urbane riveste carattere
di particolare complessità sia perché in queste aree risiede la maggior
parte della popolazione, con conseguenti problemi di esposizione e di
effetti sulla salute, sia perché le città costituiscono, esse stesse,
una sorgente di inquinamento non trascurabile. Dal punto di vista del
materiale particolato, che comprende un numero estremamente elevato di
specie chimiche organiche ed inorganiche presenti in atmosfera sotto
forma di particelle solide o liquide, la città costituisce un ambiente
estremamente eterogeneo, dove si miscelano specie provenienti da
sorgenti naturali (polveri terrigene e aerosol marino), che a causa del
traffico veicolare sono soggette al fenomeno del risollevamento, e
polveri antropogeniche, provenienti, se non sono presenti sorgenti
industriali, prevalentemente da emissioni da traffico e da riscaldamento
domestico. In questo ultimo ambito, sono state condotte ricerche
finalizzate alla distinzione del contributo di un particolare tipo di
emissione da riscaldamento domestico che negli ultimi anni si sta
diffondendo su una scala sempre più ampia: la combustione domestica di
legna da ardere, anche sotto forma di pellet, in caminetto o in stufa.
Per questa valutazione sono state prese in considerazione specie
traccianti (potassio e levoglucosano) ed effettuate campagne di misura
nelle aree urbane di diverse località, all’interno ed al di fuori dei
confini nazionali (Roma, Fontechiari, Ferrara, Tunisi, Tel Aviv,
Pancevo, Chamonix, Nuova Dehli). I risultati hanno mostrato che la
sorgente di materiale particellare dovuta alla combustione di legna
arriva a costituire fino al 60% della concentrazione di massa del
materiale particellare e che tale sorgente è in gran parte responsabile
della differenza nella concentrazione del particolato organico che si
osserva fra la stagione invernale e quella estiva. Poiché la combustione
di legna produce notevoli quantità di specie tossiche, quali, ma non
solo, gli idrocarburi policiclici aromatici, e poiché gli impianti per
uso domestico sono privi di sistemi di abbattimento dei fumi,
l’incremento nell’uso di questi impianti pone, per i prossimi anni, un
serio problema di qualità dell’aria e di impatto sulla salute.